Classica

Fra musica e aneddoti, il Teatro Olimpico di Roma ricorda Adriana Panni

Serata di Gala per Adriana Panni
Serata di Gala per Adriana Panni

L'Accademia Filarmonica ha promosso nel “suo” Teatro Olimpico una serata di musica presentata dal figlio Marcello Panni.

Tra le istituzioni concertistiche capitoline un posto speciale è riservato all’Accademia Filarmonica Romana che dal 1821 è in attività. Il sodalizio era costituito da “dilettanti” appartenenti alla alta borghesia capitolina ed alla aristocrazia. Dilettanti non perché musicisti della domenica, ma perché non avevano fini di lucro. 

All’epoca i ceti sociali più agiati coltivavano la preparazione culturale e musicale come un dovere di casta, spesso con risultati di considerevole livello. Insomma, la vita musicale all’epoca era per pochi eletti.

ritratto di Adriana Panni realizzato da Francesco Pennisi


I concerti nel tempo si sono svolti in sedi diverse, fino ad approdare al mitico Augusteo, il grande Auditorio costruito sopra la tomba di Augusto. Nel 1937, nell’ambito delle iniziative urbanistiche del regime destinate a rivalutare le vestigia della romanità, l’Augusteo fu demolito e l’Accademia Filarmonica rimase senza una sala da concerti. Dopo le vicende belliche l’attività del sodalizio riprese faticosamente, i concerti cominciarono a tenersi al Teatro Eliseo e venne arruolata nell’ufficio Stampa e Organizzazione Adriana Panni.

Sono Adriana, risolvo problemi”


Adriana Panni (1905-1994) non era musicista, ma amava la musica e rapidamente si è fatta largo nei fermenti della vita culturale della capitale come organizzatrice e talent-scout. Le grandi capacità di relazioni, la simpatica invadenza, nonché l’appartenenza ad un ceto di buona borghesia le hanno nel tempo consentito di ottenere straordinari risultati per l’attività dell’Accademia Filarmonica. 

E’ riuscita ad ottenere dal Comune la Casina Vagnuzzi, un prestigioso immobile centralissimo e soprattutto è riuscita ad acquistare il grande Teatro Olimpico con una memorabile sottoscrizione pubblica. Complice anche una irripetibile stagione della storia culturale della città che vide come alfiere l’assessore Renato Nicolini, grazie alla passione di Adriana Panni, che collaborò con prestigiosi direttori artistici, in poco tempo si realizzò una vera e propria mutazione antropologica nel pubblico. 


La musica contemporanea, la modern dance, la musica da camera, insieme al repertorio barocco ed al balletto classico divennero patrimonio diffuso, soprattutto nelle generazioni più giovani. Il suo prestigio appena stemperato dall’uso di un romanesco interclassista, popolare ma non plebeo, ha conquistato numerose stelle del panorama musicale che sono stati frequentemente sul palcoscenico del Teatro Olimpico. 

Stravinskij, Boulez, Benedetti Michelangeli, Petrassi, Berio, Sinopoli insieme ai balletti di Béjart, Pilobolus, Momix erano nomi citati nei manifesti ocra che tappezzavano la città.

Aneddoti e musica


Per ricordarla a trent’anni dalla scomparsa l’Accademia Filarmonica ha promosso nel “suo” Teatro Olimpico una serata di aneddoti e musica presentata dal figlio Marcello Panni, apprezzato compositore e direttore d’orchestra, e dal musicologo Sandro Cappelletto, già direttore artistico dell’istituzione. 

Con la partecipazione di valenti musicisti, tra cui Andrea Lucchesini, Sara Mingardo, Alessandro Carbonare ed il coreografo e danzatore Carlo Massari, è stato proposto un programma legato alle predilezioni di Adriana Panni. Innanzi tutto, l’amato Stravinskij, poi due lieder poco eseguiti di Johannes Brahms e brani di compositori contemporanei di generazioni diverse legati da tempo alla Filarmonica come Petrassi, Berio, Battistelli, Arcà e D’Amico.